Il contrasto al fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti

Prospettive e strategie per proteggere il paesaggio dalla particolare problematica legata all’abbandono incontrollato dei rifiuti, con particolare attenzione alla prevenzione del fenomeno.

Associazione Partner

Associazione ospite

Data: Lunedì 2 dicembre 2019 ore 20.30
Luogo: Ex ACAIT, Via Leonardo Da Vinci N. 7, Tricase (LE)
Area tematica: Sostenibilità ambientale energia e rifiuti – Territorio bellezza e paesaggio

Clean up Tricase è da alcuni anni impegnata in campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono incontrollato di rifiuti, concentrando la propria attenzione soprattutto nelle aree pubbliche del territorio salentino. L’attività significativa praticata dall’Associazione, e che favorisce l’avvicinamento dei cittadini alla tematica in questione, è l’organizzazione di percorsi di visita urbani e rurali connessi all’azione di raccolta dei rifiuti.
Durante l’incontro, Clean Up Tricase si confronterà con l’Associazione Map for Walking la cui attività principale consiste nell’organizzazione di viaggi a piedi alla scoperta dei differenti paesaggi e di una modalità slow di godimento. Il paesaggio che sia urbano, rurale, montano o marino è da considerarsi uno “spazio” collettivo da tutelare e da monitorare per salvaguardarlo dalla particolare problematica legata all’abbandono dei rifiuti. Le due associazioni, alla luce delle loro esperienze, si faranno portavoce delle possibili azioni di contrasto del fenomeno.

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Contesto tematico

L’abbandono incontrollato dei rifiuti lungo le strade e nelle campagne è un fenomeno che si riscontra quotidianamente sul nostro territorio.
Si tratta di una cattiva pratica che, oltre a danneggiare le comunità e il valore attrattivo del paesaggio rurale salentino, denota uno scarso senso civico rispetto all’ambiente.

Per arginare il fenomeno sono state messe in atto alcune azioni di sensibilizzazione e di contrasto all’abbandono illecito dei rifiuti. Queste attività hanno interessato in modo particolare il territorio del Comune di Tricase.
A partire dal 2003, infatti, l’Associazione Coppula Tisa ha censito e mappato circa 120 siti interessati da questa problematica.

Oggi, sono numerose le associazioni che volontariamente si prendono cura del territorio e che sperimentano buone pratiche per ridurre la dispersione dei rifiuti nell’ambiente.

Una di queste è l’Associazione Clean up Tricase, organizzatrice dell’incontro, che è impegnata sia in campagne di sensibilizzazione rispetto alla tematica, sia in azioni di raccolta dei rifiuti nelle aree pubbliche del territorio salentino, che sono quelle maggiormente interessate dal fenomeno.

Ad affiancare Clean Up Tricase nella elaborazione della tematica sono presenti due rappresentanti dall’associazione Map for Walking, promotrice di una modalità lenta di godimento delle bellezze del territorio. L’attività principale, infatti, consiste nell’organizzazione di viaggi a piedi alla scoperta dei differenti paesaggi del Salento.

Per entrambe le associazioni, il paesaggio (urbano, rurale, montano o marino) è da considerarsi uno “spazio” collettivo da tutelare e da monitorare per salvaguardarlo dalla particolare problematica legata all’abbandono dei rifiuti.

L’Associazione Clean Up Tricase e Map for Walking, alla luce delle loro esperienze, sono portavoce delle possibili azioni di contrasto del fenomeno.

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Sintesi dell’incontro

L’incontro si svolge in uno dei capannoni ristrutturati dell’ex ACAIT a Tricase. La partecipazione è stata numerosa e numerosi sono stati gli interventi.
Di seguito saranno riportati quelli più significativi rispetto alla tematica affrontata.
L’incontro è stato introdotto da Gabriele Vetruccio, componente dell’Associazione Clean Up Tricase (appartenente alla rete Clean Up Italia), che ogni domenica è impegnata nell’attività di raccolta dei rifiuti nelle aree pubbliche urbane ed extraurbane.
Per Gabriele, l’abbandono dei rifiuti rappresenta una battaglia dura da sconfiggere:

“Molte volte siamo ripassati dalla stessa zona perché a distanza di una settimana si trovano ancora rifiuti laddove li avevamo rimossi, anche lo stesso tipo di rifiuto negli stessi posti. […] La cicca di sigaretta è uno dei rifiuti più comuni alle nostre latitudini, ma non solo le cicche, anche il pacchetto delle sigarette, con la bustina di plastica e il box di carta. Una volta ho trovato un contenitore di olio per auto dietro un cespuglio su via Aldo Moro”.

Secondo il rappresentante di Clean Up Tricase, le azioni di contrasto al fenomeno dovrebbero essere tra loro integrate:

“[…] la sensibilizzazione nelle scuole, nei punti di ritrovo, nelle chiese. Bisogna in qualche modo essere di impatto mediatico, sia con l’amministrazione sia con il singolo cittadino, cercare di coinvolgere i media locali per far capire che è arrivato il momento di dire basta.
Probabilmente sarà utile pubblicizzare eventuali pene esemplari per chi viene sorpreso ad abbandonare rifiuti in maniera illecita.
Parallelamente, bisognerebbe dare più mezzi e servizi al cittadino perché questi
possa comportarsi in maniera civile. Ad esempio, il semplice strumento del cestino non è disponibile in tutti i punti del paese.
Occorre aumentare la vigilanza: fermo restando che la prima vigilanza è quella che fa il cittadino; più che lamentarci del fatto che non ci sono abbastanza fototrappole e videosorveglianza, dovremmo essere noi i primi a sorvegliare.
Sarebbe opportuno istituire un servizio di vigilanza come le GEV per potenziare la funzione di monitoraggio e per dotare chi svolge questo servizio delle qualifiche utili a rendere le segnalazioni perseguibili.
Il problema – conclude – è ancor più grave nelle campagne, dove vengono abbandonati rifiuti di varia natura, a partire dagli ingombranti”.

A sostegno di Gabriele, interviene Luciana Lettere di Map for Walking che, con la sua esperienza di camminatrice, aggiunge altri elementi alla cornice fin qui delineata:
“Camminando per il territorio salentino ne abbiamo viste di tutti i colori, soprattutto nelle campagne. Ci occupiamo di escursionismo e di viaggi a piedi già dal 2014. Map for walking nasce da un progetto finanziato dalla Regione che ha consentito di mappare circa 600 km di territorio salentino e abbiamo scritto una guida di viaggio.
Noi vorremmo fare della nostra grande passione, che è il viaggio a piedi, una realtà consolidata. Vorremmo portare qui tutti i contatti della rete che ama viaggiare a piedi e con la quale siamo in relazione. Ma, purtroppo, quello dei rifiuti abbandonati è veramente un grosso problema. Negli ultimi periodi abbiamo registrato addirittura un peggioramento della situazione, e la situazione è ancor più grave nei comuni del nord Salento.

La motivazione di questo scempio risiede probabilmente nel fatto che le campagne sono abbandonate: non c’è stato un passaggio di consegne generazionale del territorio dai genitori ai figli; oggi puoi camminare per ore nelle campagne senza incontrare nessuno, soprattutto in inverno. In questo periodo, poi, complice anche il problema del disseccamento degli ulivi, ti trovi in una situazione quasi spettrale, con gli alberi secchi e in assenza di anima viva. Ovviamente, si corre il rischio di scoraggiarsi, ma poi pensando all’enorme patrimonio storico–artistico presente non solo nei nostri centri storici (anche le campagne sono ricchissime di testimonianze storico-artistiche: pozzi del ‘500, masserie fortificate, ecc.), tutto questo ti dà comunque la forza di andare avanti. Probabilmente basterebbe poco per trovare una soluzione […]

È inutile parlare di Via Francigena, di cammini sacri, se poi non riusciamo a risolvere questa emergenza, perché in questa situazione è impossibile fare marketing territoriale per un turismo di qualità. Dovremo accontentarci del turismo di massa […]
Nei nostri viaggi a piedi – prosegue Daniela, un’altra componente dell’Associazione – abbiamo trovato situazioni di degrado anche nel nord della Puglia.

Bisognerebbe indurre nelle persone un innamoramento per il proprio territorio e spiegare che il nostro territorio ha bisogno di futuro, e in questo gioca un ruolo fondamentale il turismo sostenibile.

Bisogna dare gli strumenti ai cittadini perché sappiano dove possono smaltire i propri rifiuti”.

Durante il confronto è intervenuto Paolo Cignini – giornalista de “L’italia che cambia” – ospite dell’incontro. La rivista online “Italia che cambia”, racconta le esperienze virtuose e positive, spesso nate dal basso, attive nel nostro paese:
“[…] Spesso la percezione che abbiamo del nostro paese è quella di uno stato generalizzato di degrado, perché le cronache sono sempre e solo piene di esempi negativi. Invece, in un viaggio di sette mesi in camper, ho avuto modo di incontrare moltissime realtà positive. Da questa esperienza nasce Italia che cambia, per raccontare i tanti esempi di positività che hanno la potenzialità di assicurare un futuro positivo all’intera nazione.

Italia che cambia è un giornale Web che mappa tutte queste realtà virtuose […]

Bisogna ridurre a monte la produzione dei rifiuti; ad esempio l’Italia è il più grande consumatore di bottigliette di plastica. Bisogna trovare il modo di adottare processi di economia circolare come unica strategia di soluzione del problema rifiuti […]”.

Il successivo intervento è stato espresso da Concetto Scuderi, Assessore del Comune di Tricase con deleghe all’Ambiente, Polizia Locale, Protezione Civile, Manutenzioni e Cimiteri:
“Sul problema dei rifiuti si potrebbero spendere fiumi di parole. Quando arrivai nel 2009 a Tricase, trovai un bellissimo censimento fatto da Coppula Tisa con centrotrenta discariche circa, erano tutte micro-discariche che sono state tutte bonificate, però non si fa in tempo a ripulire che se ne creano delle nuove, perciò non finiamo mai di ripulire il nostro territorio. Alla fine questo è anche un costo che come Comune, quindi tutti noi, ci accolliamo. Questo è uno dei casi in cui il cattivo comportamento del singolo si ripercuote a danno di tutta la comunità.

Ci sono tanti modi per ridurre la produzione dei rifiuti: ad esempio il semplice utilizzo del sapone solido al posto di quello liquido consentirebbe di risparmiare moltissima plastica […]
È necessario trovare il modo di ridurre la produzione di rifiuti.

[…] Ci sono anche molte responsabilità della politica a determinare la situazione attuale. Esistono enti che sono mantenuti in vita anche se non hanno più alcuna funzione operativa: ad es. noi versiamo ogni anno 23 mila euro all’ATO che, essendo un consorzio di comuni, continua ad essere ancora attivo, quando quei soldi si potrebbero utilizzare per potenziare l’Ecocentro comunale.

L’altro problema è che non si creano gli impianti, non abbiamo nessun impianto di compostaggio in tutta la provincia di Lecce. Infatti, non abbiamo ancora potuto avviare la raccolta dell’umido perché non sappiamo dove conferirlo, né la Regione ci dice dove conferirlo. C’è anche un problema legato agli ingombranti, perché in Puglia non ci sono più impianti disponibili al ritiro di questa tipologia di rifiuto; il cittadino se la prende con l’Ecocentro. In realtà l’amministrazione locale non è in grado di risolvere il problema perché è di dimensione Regionale […]

I costi delle bonifiche: la bonifica delle 130 discariche di cui sopra è costata molto di più; attualmente per le bonifiche si spendono circa 40-50 mila euro all’anno”.

Nell’ambito dell’attività di contrasto all’abbandono illecito dei rifiuti, nella Provincia di Lecce sono state già avviate diverse azioni:

“La Provincia ha competenza sulle strade provinciali e si è attivata per aggredire il problema lungo le principali arterie di percorrenza innanzitutto con la bonifica dei siti, con un costo complessivo di 200 mila euro che sono serviti per rimuovere 450 tonnellate di rifiuti – afferma Nunzio Dell’Abate, Consigliere Provinciale.
Non è stata rimossa la totalità dei rifiuti, ma una buona parte. A seguire, la Provincia ha acquistato 12 fototrappole e i risultati si sono visti. Inoltre, la Polizia Provinciale ha avviato una seria azione di repressione con controlli mirati lungo le strade oggetto di conferimento. Molti sono stati contravvenzionati.
La tipologia di rifiuti: sulle strade il 70% del rifiuto è materiale inerte proveniente da attività di piccola edilizia, lavori in economia e lavori a nero.
[…] siamo convinti che la battaglia non si può vincere da soli. Stiamo lavorando per istituire una Consulta Provinciale dell’Ambiente, nella quale confluiscono molte associazioni”.

L’incontro è proseguito con un confronto tra i presenti in sala riguardante altre esperienze attive sul territorio. Gli interventi hanno sottolineato la difficoltà di gestione di un fenomeno così complesso.

Carla Quaranta – rappresentante dell’Associazione Coppula Tisa:
“Il grande assente in tutti gli incontri che abbiamo tenuto in questa Gallery è stata l’istituzione. Oggi il cambiamento non è l’ipotesi di uno scenario migliore, ma l’ultima spiaggia, i dati parlano di cancro, di salute ed è un problema che riguarda tutti.
Oltre ai rifiuti occorre “differenziare i cittadini”, perché ci sono cittadini civili e cittadini incivili. Il conferimento illegale dei rifiuti, non dimentichiamolo, è un reato.
Nel 2007 fu avviato già un percorso in Provincia per l’istituzione di un corpo di GEV, me ne occupai personalmente, tenemmo anche un corso di formazione al quale parteciparono anche alcuni componenti della Polizia Locale. Purtroppo, quel percorso si è interrotto per mancanza di risposte da parte dell’Istituzione. Se il servizio si fosse attivato allora, grazie all’iniziativa della cittadinanza attiva, oggi avremmo avuto già oltre dieci anni di lavoro sul problema, invece, siamo ancora al punto di partenza.
È importante che le istituzioni riconoscano e supportino le azioni dei cittadini che concorrono in maniera sussidiaria alla soluzione dei problemi. Lo sforzo che oggi facciamo tramite la Gallery è proprio quello di ricostruire una relazione virtuosa fra cittadini e associazioni e fra associazioni e istituzioni. Ma per far questo è importante riconoscersi tra associazioni, e che le istituzioni riconoscano il valore del grande patrimonio immateriale che si custodisce nelle conoscenze delle associazioni.
Le sfide che sono emerse da questo percorso della Gallery sono quelle di creare un’economia pubblica diffusa, mettere a valore e a sistema le esperienze che già ci sono sul territorio e ricostruire il dialogo tra istituzioni e cittadini”.

Vito Chiarello – Cittadino di Corsano:
“Da qualche anno abbiamo costituito a Corsano un’associazione che si occupa di pulire il territorio e ci incontriamo ogni prima domenica del mese per le attività di pulizia. L’ultima domenica, abbiamo rimosso oltre quaranta sacchi di spazzatura in un punto al confine fra Corsano e Alessano.
È assolutamente necessario salvaguardare la bellezza dei nostri borghi”.

Cittadino:
“È assurdo che nella Provincia di Lecce non ci sia un impianto di compostaggio”.

Nunzio Dell’Abate – Consigliere provinciale:
“La Regione ha puntato sull’impiantistica pubblica e in tutte le province è riuscita a realizzarlo, tranne nella Provincia di Lecce. Purtroppo, nessuno dei comuni lo vuole sul proprio territorio. Ora il Sindaco di Lecce ha dato l’assenso alla realizzazione sul proprio territorio”.

Vito Panico – Cittadino:
“Credo che il percorso della Gallery sia stato un percorso illuminato, perché ha proposto una serie di argomenti che se uniti fra loro possono fornire una visione di nuova economia e socialità, che sono due aspetti un po’ depressi della nostra provincia.
[…] Sono deluso dall’assenza del Sindaco in questa serata. Anche negli altri appuntamenti, a parte pochissime eccezioni, i rappresentanti istituzionali sono stati i grandi assenti”.

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Conclusioni e proposte

Videosorveglianza
Proporre alle amministrazioni comunali di dotarsi di sistemi di videosorveglianza mobili da utilizzare come deterrente e come strumento di accertamento degli illeciti.

GEV
Proporre agli Enti Pubblici l’istituzione di un servizio di Guardie Ecologiche Volontarie, partendo dai percorsi formativi già realizzati in passato, in collaborazione con la Provincia di Lecce o aprendo nuovi procedimenti istitutivi.

CEC – Collaboratore Ecologico di Comunità / CEV – Collaboratore Ecologico Volontario
Proporre alle pubbliche amministrazioni l’attivazione di un servizio di informazione alla cittadinanza e, al contempo, di segnalazione alle autorità locali attraverso la figura del Collaboratore Ecologico di Comunità (o Volontario), da attivare mediante apposite convenzioni con le associazioni del territorio e previa formazione dei volontari. Queste figure potrebbero essere in tutto o in parte gestite dalle autorità di Polizia Locale e/o Provinciale per un’attività di segnalazione qualificata degli illeciti ambientali, la cui attività sarebbe certamente utile anche in assenza di qualifica di PG (ma anche solo di Pubblico Ufficiale).

Analisi dell’incontro

Curata dal Dott. Giuseppe Gaballo – Ricercatore Università del Salento Dip. di Storia Società e Studi sull’Uomo sulla base della registrazione audio degli interventi

Decimo incontro. Il contrasto al fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti

Il rappresentante di Clean Up (CU) chiarisce due punti fondamentali di forza dell’intervento sul territorio ad opera della sua associazione: l’importanza della campagna di sensibilizzazione, rafforzata anche da deterrenti repressivi come sorveglianza e videosorveglianza; la collaborazione tra associazioni per il controllo e la salvaguardia del territorio.

La situazione “rifiuti” abbandonati è grave: in città e in campagna si trovano vere e proprie discariche e c’è l’abitudine a privilegiare certi luoghi.

La rappresentante di “Map for Walking” (MfW) pone in risalto questo problema, perché lo vivono ogni giorno: sono riusciti a camminare nelle zone rurali per oltre 600km, mappando per un lavoro di circa un anno. Hanno scritto anche una guida di viaggio online non ancora definitiva. La situazione è più grave nelle campagne abbandonate, dove tra l’altro ha visto prepotente la presenza della xylella. Detto ciò la domanda è fisiologica: dove si porta il turista o l’autoctono se non c’è una rete sentieristica funzionante, sporca e con la desolazione del paesaggio di ulivi seccati?

La successiva rappresentante della medesima associazione, nonché membro del WWF mette in risalto il disinteresse permanente da parte delle amministrazioni locali salentine, ma anche delle industrie e del relativo ente che gestisce le aree industriali. Una fortuna è stata quella di trovare una nicchia ecologica spontanea in piena città, Lecce, perché per tantissimi anni l’uomo non è intervenuto. Quattro anni di pulizie hanno permesso di scoprire una flora e una fauna inimmaginabile: è così che quella piccola zona di Lecce è divenuta una foresta urbana.

Si scorge una mancanza nei racconti, la stessa emersa in quasi tutti gli altri: non si racconta come e perché hanno costituito l’associazione e soprattutto come hanno fatto a concretizzare il loro specifico intervento; precisamente, come hanno mappato il territorio, nel primo caso, e se ha avuto una benedizione istituzionale; in secondo luogo, come sono venuti in possesso e a conoscenza della cava abbandonata a Lecce, da farla poi diventare una foresta urbana.

L’intervento del giornalista va nella stessa direzione di ciò che non va. Ha fatto inchiesta su tutto il territorio italiano, che ormai viene visto come un’icona del degrado a livello internazionale. Perciò ha deciso di fondare un giornale e sito web, “Italia che cambia”, con cui dare speranza pubblicizzando tutte le buone pratiche a favore dell’ambiente.

Questa pratica in sé e per sé è molto utile e perciò da riprodurre per tutto il Salento, apportando le adeguate migliorie: è una sorta di mappatura (1480 esempi positivi, afferma) in forma di story telling di quanto si sta facendo per valorizzare l’ambiente.

Interviene un ex funzionario dell’ufficio “ambiente” di Tricase, ora assessore all’ambiente. Si limita a denunciare il grosso inquinamento e di come a Tricase ci fossero 130 discariche circa. Sono state in gran parte eliminate, ma “poi si torna punto e a capo”, afferma. Sottolinea le buone pratiche quotidiane che ogni cittadino può mettere in atto, ma l’intervento non va oltre, se non nel precisare le cose che non vanno. Ad esempio, sono stati creati organismi provinciali e regionali per la salvaguardia degli ambienti, ma non sono serviti a nulla se non per “sistemare qualcuno”. I successivi interventi permettono di comprendere quanto i presenti siano sensibili e abbastanza informati sulla situazione del proprio territorio e lanciano soluzioni generali.

Tra costoro qualcuno mette in evidenza come i comuni non abbiano mai lavorato sull’educazione alla salvaguardia dell’ambiente, mentre hanno speso moltissimo denaro per liberare alla meno peggio le campagne dai rifiuti; insomma, scarsa prevenzione. Un dibattito si crea a partire da una proposta, proveniente da una signora, che vorrebbe fosse valorizzato l’umido, quindi il discorso verte sul compostaggio e quanto potrebbe offrire per terreni dei coltivatori. Si denuncia il fatto che solo nella provincia di Lecce quasi tutti i comuni si rifiutano di fare un impianto, eccetto Lecce. Purtroppo, il discorso non viene approfondito. Su questo argomento invece occorre riprendere la discussione puntando sulla tecnologia esistente al fine di sviluppare percorsi (anche lavorativi) di economia circolare

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Clean Up Tricase e Map for walking

Buttasi forni microonde. Per l’ultimo incontro della Gallery ci siamo ritrovati nell’ex tabacchificio A.C.A.I.T.  a Tricase; ora ci fanno dopo scuola e incontri pubblici, come il nostro sul problema dei rifiuti ai margini delle strade della provincia … Leggi tutto

Il racconto di Vito Panico

Gallery: un osservatorio partecipante
Esiti del processo
Associazioni e incontri
Istituti Scolastici
Sintesi del progetto

Progetto Gallery: un osservatorio partecipante – avviso pubblico Puglia Partecipa – scadenza gennaio 2019 – Legge Regionale sulla partecipazione N. 28 del 13 luglio 2017.


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