Pubblichiamo questo contributo inviatoci da Tiziana Colluto per conto di Casa delle Agriculture Tullia e Gino, associazione partner nell’Osservatorio partecipante Gallery, promotrice e organizzatrice dell’incontro “Patti di filiera: strumento di rigenerazione delle aree agricole“.
La partecipazione è un po’ come i miracoli, è questione di allenamento. E una volta che si inizia non se ne può fare a meno. Lo abbiamo capito a maggior ragione in quest’anno di pandemia in cui il virtuale ha provato a sostituire l’incontro reale, senza tuttavia riuscirci appieno.
Comprendere e ridisegnare le sorti del territorio richiede ascolto reciproco, capacità di mettersi in discussione, ritornare sui propri passi, rivedere , riscrivere. Richiede poi che questo processo diventi bilaterale con gli attori istituzionali e con gli enti locali in particolare.
Per l’ideazione dei nostri patti di filiera noi abbiamo potuto beneficiare del processo partecipativo avviato da Coppula Tisa: abbiamo potuto perfezionare questo strumento nei mesi successivi con ulteriori confronti ristretti, avviandoli formalmente a luglio e ad oggi 5 realtà sono in rete per sperimentare i patti di filiera cerealicola come strumento di rigenerazione di territori marginali.
Partecipare significa fatica. Ma è una fatica necessaria, che ha bisogno di essere stimolata ma anche guidata. Dall’acquisto e abbattimento di scempi ambientali al Parco della cittadinanza attiva ai nuovi processi proposti, Coppula Tisa da anni ci indica la strada. Su questa bisogna perseverare. In rete. Abbiamo capito che da soli siamo più deboli e le sensibilità e competenze del terzo settore dobbiamo metterle a sistema, per dialogare alla pari con le istituzioni, ognuno per il suo ruolo ma insieme per il bene comune.
Clicca qui per la documentazione dell’incontro sui patti di filiera
Per approfondimenti sulle attività e sugli esiti dell’osservatorio partecipante Gallery visita questi link:
Gallery: un osservatorio partecipante
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Istituti Scolastici
Sintesi del progetto
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