Mi riconosci… sono Rino!
Rubrica di racconti del Mercatino solidale al Celacanto
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Poverino?
Devo il mio nome Rino alla mia sorte di cucciolo sopravvissuto a una moria di fratelli dopo una memorabile tempesta estiva. Pochi lo sanno. “Poverino, poverino…” a furia di ripeterlo, ecco che, per abbreviare, alla fine mi hanno chiamato Rino. Sarà per questo nome (e per il suo motivo) che son grato ogni giorno alla sorte e ai piccoli piaceri che la vita mi regala in questo luogo!
Mi sveglia dalla solita pennichella il trambusto dei preparativi prima di aprire le danze; di là i fornitori che arrivano, i banchetti da allestire, chi innaffia, chi posiziona i posaceneri, chi provvede alle luci delle candele, ai cuscini sulle sedute… un capitolo a parte il rituale delle lavagnette: Rachel, che è americana, ci stupisce con un set di gessetti che scrivono come un pennarello; è rivoluzione! Loretta esulta, la sua bacheca nel bar sociale è già fatta! e per di più uno dei pennarelli scrive fucsia: per Loretta è un’esplosione di gioia che non trattiene, come la sua risata dirompente; lei non lo sa, e anche se spesso mi tortura in inseguimenti inopportuni e coccole estenuanti, la sua risata e il suo incedere me la rendono una simpatica creatura.
Ore 19,30 parte il Mercatino; scorgo Claudia, la regina delle Marmellate dell’Azienda La Pezza, mi colpisce il clima di festa generale che ha avvolto il suo arrivo: anche la dolcezza, da oggi, riprende posto nel banco delle cose genuine. Ma quello dietro l’angolo chi è? Lo riconosco. E’ Rocco, il mio fotografo ufficiale. L’altro giorno ho sentito dire a Coppula Tisa che in questo mercatino il fotografo ha in mente una sorpresa…
Cerco di non farmi notare per sfuggire al suo obiettivo (cosa non facile con lui) e vado a dare un’occhiata nell’area bistrot prima che la mia presenza si faccia notare. Se rifletto sul tema della giornata, questo è il posto più “anticaporalato” possibile: niente capi dei capi qui si impara a fare squadra e a cooperare l’un con l’altro. Qui, gli ordini si chiamano comande e sono solo le portate per i palati amici! Mi soffermo, nascosto tra i cespugli, non mi faccio vedere, qui e in cucina mi è inibito entrarci; sento Carla istruire i primi volontari della stagione, sulle regole del gioco. “Ricordate, non siete camerieri professionisti del servizio, ma eccellenti padroni di casa, i nostri volontari!” a chiosa di una serie di suggerimenti per dar lustro ai prodotti di stagione e alla fantasia di Ale. Davide, Rossella, Marco e Sara ho più di un presentimento che li rivedrò ancora qui al servizio. Zompenttando nel regno del km0 mi faccio prendere dal richiamo del folk americano: al centro della scena riappare Rachel, la stessa dei gessetti a pennarello questa volta ci sorprende nelle vesti (siccome è americana) di cantante folk della serata di questo giovedì. Altro che pove-Rino, ho passato una bellissima serata!
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Bellissimo!
Grande, Rino! Anche tu ci porti un sacco di sorrisi eppure coccole ☀️
E’ stata una bellissima serata anche per noi musicisti di Bay State: una atmosfera di ascolto, un pubblico caloroso ed accogliente, in un giardino bellissimo. Non vediamo l’ora di ripetere!