10 – 11 novembre 2019

Robert Frost, La strada non presa

Due strade divergevano in un bosco ingiallito,
e dispiaciuto di non poterle entrambe percorrere
restando un unico viaggiatore, a lungo ho sostato
e ne ho osservata una, giù, più lontano che potevo
fino a dove curvava nel sottobosco;

poi ho preso l’altra, ché andava altrettanto bene
e vantava forse migliori ragioni,
perché era erbosa e meno calpestata;
sebbene, in realtà, l’andirivieni
le avesse più o meno ugualmente consumate

e entrambe si distendessero quel mattino
tra foglie che nessuna orma aveva annerite.
Oh, ho tenuto la prima per un’altra giornata!
Eppure, sapendo come strada porta a strada,
dubitavo che mai ci sarei tornato.

Con un sospiro mi capiterà di poterlo raccontare
chissà dove tra molti e molti anni a venire:
due strade divergevano in un bosco, e io –
io ho preso quella meno battuta,
e da qui tutta la differenza è venuta.


La strada meno battuta

Sono stato accusato di spruzzare cinismo su questo blog. E tutto per un paio di battutine. Ora, per smentire le accuse, annientarle come l’urina una puntura di medusa, mi lascerò andare a un cunto di rose e fiori.

L’incontro ‘Pedalare in sicurezza’ organizzato dal partner di progetto Salento Bici Tour, con l’ospite ASD MTB-Tricase, è stato quello che mi è piaciuto di più. Invece del pranzo del cuciniere siamo usciti in bici e ci siamo sparati una biciclettata di 13 km nella Valle della Cupa, malioso nome pieno di orrore.

È stata una splendida giornata di primavera novembrina, la frescura delle prime ore presto sciolta dai dardi solari; il banchetto di torte, frutta, caffè e succhi ci ha rifocillato laddove il sonno aveva fallito.

Siamo partiti schivando i primi turisti sulle strade e gli uccellini sui tetti. Da Via Palmieri nel centro di Lecce, dove Salento Bici Tour condivide un’officina-studio con Velo Service, abbiamo pedalato attraverso i campi verso San Pietro in Lama.  Eravamo un gruppone di sessanta persone, scortati dalle magliette gialle di FIAB Ciclo-amici.  Con noi, cosa importantissima, c’erano anche uomini e donne delle istituzioni competenti: il Comune di Lecce, la provincia di Lecce e l’assessorato regionale al turismo.

Le soste strategiche hanno consentito di parlare delle criticità per chi va in bici in quelle zone e cioè sicurezza, rifiuti e percorribilità, con interventi di tutte le parti interessate, dalle associazioni alle istituzioni.

Abbiamo sfiorato il Parco Rudiae dove hanno recentemente portato alla luce un bellissimo anfiteatro romano. Non lontano da lì l’assessore ci ha parlato del progetto di costruire una pista ciclabile che colleghi la zona alla città.

Bisogna agire su almeno tre fronti: 1. creare nuove strade percorribili in sicurezza, senza rischiare la pelle  per via della promiscuità con le automobili;  2. il ripristino delle strade bianche, cioè non asfaltate, come fanno in Toscana; 3. la pulizia delle strade e la bonifica dei depositi di rifiuti presenti in tutto il Salento. Ne abbiamo visti di mucchietti molesti: sacchi neri, cessi rotti, materassi, scarpe, televisori.

L’highlight della mattinata è stato lo scatto folgorante di Carla e Stefania su uno strappetto niente male, una zampata felina senza alzarsi sui pedali, come Armstrong sulle alpi francesi, a novanta pedalate al minuto, milioni di watt di potenza sviluppata. L’azione insostenibile del duo ha fatto il vuoto, allungando come bava di lumaca il gruppone che arrancava.

Dovremmo fare più gite così, più bici per tutti, più camminate para todos. I polmoni si sono aperti e i muscoli sono evasi dal pre-pensionamento, la sventagliata di endorfina ha illuminato la domenica. C’è un solo perdente in questa storia, per colpa del sellino della mountain bike ‘pronta per le gare’ che mi sono scelto: il mio lato B.

Mi serve una chiusura illuminata, così apro Walden a caso e Thoreau mi fornisce l’assist quasi perfetto:

“[…]L’espressione vita animale è quasi sinonimo di calore animale; […] La necessità principale del nostro corpo è dunque quella di restare caldo, di conservare il calore vitale che è dentro di noi. […] I poveri si lamentano del freddo di questo mondo e al freddo,  fisico e sociale, facciamo risalire gran parte della nostra sofferenza.[…] Molti lussi e le così dette comodità sono tutt’altro che indispensabili, anzi sono veri e propri impedimenti alla crescita del genere umano. Gli uomini più saggi hanno sempre vissuto una vita più semplice e più misera di quella del povero”.

Il lunedì mattina Marco di MTB Tricase ha parlato della sua associazione ai ragazzi del Mattei. Ci sono posti selvaggi  che si possono vedere solo in bici, ha detto. I ragazzi hanno gradito. Il seme è stato piantato.

Questo incontro è stato un nuovo tassello nella visione comune che abbiamo di noi, dei posti che abitiamo. Ci piace che sia accaduto in movimento, facendo qualcosa, invece di parlarne. Le parole dette suonavano n’anticchia più vere, perché attraversate dal corpo. Insomma, forse abbiamo rimosso quel grado di separazione e rintuzzato quel po’ di cinismo.

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Gallery: un osservatorio partecipante
Esiti del processo
Associazioni e incontri
Istituti Scolastici
Sintesi del progetto

Progetto Gallery: un osservatorio partecipante – avviso pubblico Puglia Partecipa – scadenza gennaio 2019 – Legge Regionale sulla partecipazione N. 28 del 13 luglio 2017.


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